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Il gatto e il territorio: dalla marcatura alla gestione dello spazio del felino

Il gatto e il territorio: dalla marcatura alla gestione dello spazio del felino

Il gatto ha nel territorio una delle sue principali certezze. Dopo il distacco dalla madre, che avviene tra la settima e la nona settimana di vita, si assiste allo sviluppo di un attaccamento al territorio. Ecco perché la mancata conoscenza di questo bisogno è la causa di molti problemi di convivenza con i nostri amici felini, come ad esempio lo sporcare fuori dalla cassetta, il graffiare mobili e porte o i problemi di aggressività tra gatti della stessa casa. Grazie alla dottoressa Maria Grazia Calore, medico veterinario esperto in comportamento, riusciremo a capire meglio il gatto esplorando il territorio attraverso i suoi occhi. Quanto è grande il territorio di un gatto?La risposta a questa domanda è semplice: dipende. Se un gatto vive all'esterno occorre sapere quanto è probabile trovare del cibo. Se il cibo è molto e facilmente raggiungibile allora il territorio sarà relativamente piccolo. Pensiamo alle colonie che vivono in città: spesso i gatti che le compongono non si allontanano dai luoghi dove viene portato il cibo e dove hanno i ricoveri. Se invece il cibo non è molto allora il territorio di un solo gatto può arrivare a 16 ettari per le femmine e fino a 61 ettari per i maschi.Se un gatto vive in casa, il territorio corrisponde allo spazio della casa a cui il gatto ha accesso. Occorre considerare in questo caso lo spazio a tre dimensioni e, quindi, dare la possibilità ad un gatto di salire in alto può aumentare notevolmente l'ampiezza del suo territorio. Come è organizzato il territorio di un gatto?Su questo argomento gli studiosi del comportamento felino si dividono in due correnti.Per alcuni, all'interno del territorio di ogni gatto si possono riconoscere tre aree o campi territoriali: il campo di attività, il campo di isolamento e infine il campo di aggressione.Nella zona di attività il gatto si alimenta, caccia o gioca ed elimina. Nel campo di isolamento, come fa intuire il termine stesso, il gatto si isola e riposa. Di solito il campo di isolamento si trova in alto o nascosto. Quanti dei nostri gatti amano dormire nascosti dentro l'armadio?Il campo di aggressione è invece uno spazio (virtuale) attorno al corpo del gatto e rappresenta la sua area di tolleranza al contatto sia con i propri simili che con l'essere umano. Si tratta di uno spazio che non ha una dimensione fissa ma che varia con le emozioni del gatto o nelle diverse situazioni. Ad esempio, a seconda del proprio stato d'animo, un gatto può essere più o meno contento di essere accarezzato o può permettere o meno ad un altro gatto di avvicinarsi.Secondo la visione anglosassone il territorio di un gatto si può dividere in 2 aree: l' home range (area familiare) dove il gatto caccia ed esplora e che spesso è condivisa tra più gatti. La seconda area, la core area o area centrale, è una zona in cui sono concentrate le risorse ed è questo il motivo per cui viene difesa dagli altri individui.In entrambi i casi ci sono dei sentieri, a noi spesso invisibili ma ben delineati agli occhi di un gatto, che servono a suddividere il territorio.

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Quali sono i segnali territoriali per il gatto?Come in una specie di mappa nella quale ognuno di noi sa precisamente se una strada è a senso unico o se in zona c'è un luogo dove trovare del cibo, anche per il gatto esiste una “segnaletica del territorio".Esistono dei segnali molto evidenti, come potrebbero esserlo per noi i cartelli autostradali, che sono rappresentati dalle graffiature e dalla marcatura con urina. Vengono messi solitamente in zone particolari del territorio e hanno il pregio di poter essere visti da lontano. Il messaggio che emettono è più o meno questo: “il territorio è occupato". In gatti che vivono in casa, ad esempio, le troviamo vicino a porte finestra se all'esterno ci sono altri gatti.Un altro segnale molto evidente, come una sirena della polizia, è rappresentato dai miagolii. Quante volte vi è capitato durante la notte di sentire miagolii molto forti e prolungati? In quel caso, un gatto estraneo è entrato nel territorio occupato e, prima di passare all'azione, il proprietario di casa avvisa l'altro della sua presenza.Ci sono poi segnali meno evidenti, come i numeri civici delle vie per noi, rappresentati dalle marcature con feromoni. Per sentirli, e quindi interpretarli, si deve letteralmente metterci sopra il naso! Quanti dei vostri gatti si strofinano con il muso e con il corpo agli stipiti delle porte o alle gambe delle sedie? In questo caso il segnale ha anche un effetto di auto-rassicurazione per il gatto stesso: passandoci vicino capirà di essere a casa sua. Se questi segnali vengono a mancare o se il territorio improvvisamente cambia (ad esempio perché cambiamo i mobili o tinteggiamo) il nostro gatto si ritroverà in un territorio sconosciuto, così come accadrebbe a noi se durante la notte cambiassero i sensi unici nel nostro quartiere. In quel caso ci sarà inevitabilmente un periodo di stress per il nostro amico che dovrà “ritrovare" la propria mappa.